Il gruppo sanguigno è una delle numerose caratteristiche di un individuo, ed è geneticamente determinato/ereditato alla nascita e presenta contributi da entrambi i genitori.
Esso viene classificato tramite la presenza o l’assenza di composti chimici (antigeni) sulla superficie dei globuli rossi, a secondo del tipo di sostanza presente, si dice che il sangue di una persona è di gruppo A, B, 0 o AB.
Non si può trasfondere indifferentemente in sangue di una persona a chiunque, ma bisogna rispettare la “compatibilità” tra i gruppi sanguigni di chi dona e chi riceve il sangue, Se un individuo è esposto a un gruppo sanguigno che non è riconosciuto come il proprio, il sistema immunitario produce anticorpi che possono specificatamente legarsi a quel particolare antigene, provocando una massiccia distruzione di globuli rossi, bassa pressione sanguigna e, nei casi più estremi, morte.
La scoperta dei quattro gruppi principali (A, B, 0 e AB), avvenuta nei primi anni del 1900, è stata così importante che per questo studio lo scopritore, il dottor Landsteiner, ebbe il premio nobel per la medicina.
IL FATTORE RH
Non basta conoscere il gruppo principale di una persona per identificare le caratteristiche del sangue. Bisogna sapere se è presente una sostanza chiamata fattore Rh, che si riscontra sui globuli rossi della maggior parte delle persone.
Si chiama fattore Rh perché è stato scoperto dai dottori Landsteiner e Wiener durante lo studio del sangue della scimmia Rhesus, per cui per identificarlo usarono le prime lettere della parola.
L’85% delle persone possiede il fattore Rh, per cui si dice che sono Rh positivi, e solo il 15% delle persone non lo ha, per cui si dicono di gruppo Rh negativo.
COMPATIBILITA’ DEI GRUPPI SANGUIGNI
Come già accennato precedentemente gli antigeni del sangue pongono dei limiti alla possibilità di trasfondere sangue tra persone appartenenti a gruppi diversi. In particolare: